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Voucher per consulenza in innovazione





Il Ministero delle imprese e del Made in Italy ha aperto il secondo sportello del voucher per consulenza in innovazione. Si tratta di una misura a sostegno della trasformazione tecnologica e digitale per le Pmi, attraverso l'introduzione di figure manageriali in grado di aumentare le tecnologie abilitanti e di innovare gli assetti gestionali e organizzativi delle aziende.


È opportuno segnalare come i consulenti potranno inoltre avviare percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.


Le agevolazioni previste dal voucher per consulenza in innovazione sono rivolte a tutte le imprese che operano sul territorio nazionale. I requisiti richiesti sono i seguenti:


  • i beneficiari devono qualificarsi come micro, piccola o media impresa;

  • non devono rientrare tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 “De Minimis”;

  • avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare regolarmente iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio;

  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive (come da articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;

  • non essere sottoposte a procedura concorsuale. Non devono trovarsi in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;

  • non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero (come da decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune).


Anche le reti d'impresa sono ammesse al voucher, ma solo quelle composte da un numero non inferiore a tre PMI (in possesso dei requisiti richiesti) e con contratto di rete su cui configura una collaborazione effettiva e stabile e caratterizzato dagli elementi descritti nell'articolo 2, comma 2, del decreto del 7 maggio 2019.


Tra le spese ammesse al contributo troviamo quelle per le prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell'innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con contratto di consulenza non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell'impresa o della rete.


Chi è il manager dell'innovazione qualificato e indipendente? Il Mimit ha spiegato che si tratta di un manager iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero stesso "oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica".


La consulenza richiesta dovrà avere l'obiettivo di supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese beneficiarie.


Tra le tecnologie abilitanti ammesse, e previste anche dal Piano nazionale impresa 4.0., troviamo:


  • big data e analisi dei dati;

  • cloud, fog e quantum computing;

  • cyber security;

  • integrazione delle tecnologie della Next Production Revolution (NPR) nei processi aziendali, con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;

  • simulazione e sistemi cyber-fisici;

  • prototipazione rapida;

  • sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA);

  • robotica avanzata e collaborativa;

  • interfaccia uomo-macchina;

  • manifattura additiva e stampa tridimensionale;

  • internet delle cose e delle macchine;

  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;

  • programmi di digital marketing, come ad esempio processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (il cosiddetto "branding") e sviluppo commerciale verso mercati;

  • programmi di open innovation.


I manager dell'innovazione devono supportare le imprese nel processo di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi. I consulenti possono:


  • applicare nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a patto che comportino un processo di innovazione organizzativa dell’impresa significativo;

  • avviare percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.


Le finalità e le specifiche delle prestazioni di consulenza devono risultare da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti dopo la data di presentazione della domanda di ammissione al voucher.


L'incentivo è costituito da un contributo emesso in forma di voucher, concedibile in regime "de minimis" ai sensi del Regolamento Ue n. 1407/2013. La misura varia a seconda di chi richiede le agevolazioni:


  • micro e piccole imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti per un massimo di 40 mila euro;

  • medie imprese: contributo pari al 30% dei costi sostenuti per un massimo di 25 mila euro;

  • reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti per un massimo di 80 mila euro.


La scadenza per la presentazione delle proposte è fissata al 5 settembre 2023


ALLEGATI



Consulta il bando ufficiale: LINK


Per eventuali informazioni e/o approfondimenti scrivi a:progetti@alessandropanza.eu

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