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Sulla gestione del lupo



Ultimamente si sente spesso parlare di predazioni da parte di lupi, attacchi incontrollati che hanno pesanti ripercussioni sull’attività di allevamento e costringono i piccoli allevatori a un carico aggiuntivo di lavoro per gestire le recinzioni, causando una perdita economica, oltre che morale, per la diminuzione delle greggi, soprattutto in casi di piccolissimi greggi allevati per passione e tradizione locale. Inoltre, il livello di sicurezza percepita è in diminuzione tra gli abitanti dei territori colpiti e tra i turisti, per paura di imbattersi nei lupi stessi.

Il problema del lupo è un problema serio, soprattutto per quegli allevatori che, piaccia o meno, svolgono comunque un lavoro importante per il mantenimento del territorio alpino e montano in tutta Italia.

Se ci sono centinaia di allevatori in tutto l’arco alpino che lamentano la presenza del lupo evidentemente il problema c’è e va gestito, non di sicuro dando sostanzialmente dei tapini agli allevatori che rientrano nelle loro case alla sera, con delle dichiarazioni, quelle recentemente espresse dal professor Boitani, che ci sembrano francamente fuori luogo (leggi qui l'articolo), ma sedendosi intorno a un tavolo, cercando di comprendere che l’ambiente alpino è un ambiente antropizzato, l’uomo c’è e tutti ne dobbiamo tenere debitamente conto.

La presenza dell’uomo sulle Alpi è un dato di fatto, certamente non dovranno essere i pastori a farsi una ragione degli attacchi dei lupi.

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