Le relazioni tra Unione Europea e Svizzera sono state al centro del dibattito della plenaria di Strasburgo di martedì 3 ottobre dove sono intervenuto come membro della commissione parlamentare per le relazioni con la Svizzera.
"Bene un approccio meno paternalistico da parte dell’Ue nei rapporti con la Svizzera che è uno Stato sovrano, che prende autonomamente le sue decisioni per il bene dei propri cittadini. Pur condividendo nel suo insieme il testo parlamentare, alla luce delle imminenti elezioni svizzere, ho voluto rimarcare che la Svizzera è uno Stato democratico, con il quale l’Ue dovrebbe impegnarsi a collaborare senza paternalismi e pretese che vadano oltre il proprio mandato. Il 22 ottobre prossimo i cittadini elvetici saranno chiamati al voto per le elezioni federali, auspico che Parlamento e Commissione avranno l’intelligenza di rispettare l’esito delle urne impegnandosi a proseguire un dialogo costruttivo e concreto con il Governo svizzero al fine di tutelare lavoratori, imprese e cittadini da ambo le parti. Imperdonabile che nel testo parlamentare siano state ricomprese tutta una serie di regioni dal quale però mancano Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, regioni da cui provengono quasi un terzo dei lavoratori frontalieri che ogni giorno varcano il confine elvetico. Lacuna imperdonabile che denota come dai palazzi Ue ci sia scarsissima attenzione per i territori. La Svizzera è un partner strategico per l’Europa e soprattutto per i Paesi confinanti, non dimentichiamolo mai".
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