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La Commissione Europea approva il Recovery Fund ma taglia 7 miliardi di Euro per cultura e giovani

Nel Parlamento Europeo oltre che della Commissione Sviluppo Regionale (REGI) sono membro anche della Comissione Cultura (CULT). Con l’approvazione del Recovery Fund, dopo quattro giorni e quattro notti di inverosimili trattative per decidere se e come salvare il vecchio continente, il Consiglio Europeo ha trovato la quadra sul piano di rilancio dell’economia Ue dopo l’emergenza del Coronavirus.


Ma a quale costo? L’italia beneficerà tra un anno, se va bene, dei famosi 209 miliardi di Euro suddivisi tra quota a prestito e a fondo perduto e, considerate già approvate le nuove ‘eurotasse’ su plastica, emissioni, viaggi aerei e digitale, il Consiglio ha deciso anche per ingenti tagli sul bilancio pluriennale 2021-2027, sulla ricerca e alcuni settori tra i quali cultura e giovani. Di recente si è reso noto dove si è abbatterà la scure: Erasmus +, –5,4 miliardi passando dai 30 annunciati a 24,6 miliardi; Europa Creativa, -330 milioni passando dai 1,85 miliardi a 1,52 miliardi e il Corpo Europeo di Solidarietà, con un budget di 895 milioni rispetto a 1,26 miliardi promessi. Questi tagli sono un grande passo indietro rispetto alla prima bozza del nuovo bilancio UE, presentata dalla Commissione nel 2018, che prevedeva di aumentare, se non raddoppiare, i fondi per tutti e tre i progetti.


Il mondo della cultura è tra i più duramente colpiti dalla crisi sanitaria che ha di fatto viste bloccate a tempo indeterminato tutte le proprie attività con pesanti ripercussioni in tutti i campi occupazionali dello spettacolo e della cultura. Verosimilmente sarà anche l’ultimo settore a rivedere la normalità: per farsi un’idea basta pensare a quanto peseranno sui bilanci le limitazioni imposte dal distanziamento sociale: ad esempio il Teatro alla Scala a Milano che ha una capienza superiore a 2000 posti, dovrà limitare il suo pubblico a 200 persone con una perdita che si stima fino a 50.000 Euro al giorno. Secondo un’analisi Unesco l’industria del cinema, con le sale chiuse, starebbe perdendo circa 7 miliardi di Euro a livello globale.


Una prima valutazione dell’impatto economico che la pandemia del Covid-19 ha avuto sul settore culturale europeo la si trova in “The impact of the COVID-19 pandemic on the Cultural and Creative Sector” redatto da KEA European Affairs per il Consiglio d’Europa.



È però notizia di pochi giorni fa che la Commissione Europea ha annunciato la proposta di un nuovo finanziamento a Erasmus+, il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa, con l’obiettivo di “rispondere alle esigenze di un’economia innovativa, inclusiva e sostenibile”. Le iniziative (come scrive https://quifinanza.it/lavoro/erasmus-fondi-ue-a-5-piattaforme-che-scommettono-sulla-sostenibilita/405261/) prevedono la creazione di 5 piattaforme curate da centri di eccellenza professionale che, dotate di un budget di 4 milioni di euro ciascuna, saranno incentrate su tematiche come l’innovazione verde, l’ecologia urbana, la micro elettronica, l’arredamento e il legno per sostenere le macro aree di interesse europeo quali la crescita sostenibile, l’inclusione sociale, la transizione verde e digitale.


Un progetto che punta sulle eccellenze per modernizzare alcuni settori chiave a benificio di giovani ma anche degli adulti che vogliono migliorare le proprie competenze; una iniziativa volta a creare parternariati innovativi tra le imprese e il mondo educativo. La proposta è stata lanciata nel quadro del programma Erasmus+ e ad oggi sono state presentate domande di finanziamento per 55 progetti che vedono il coinvolgimento di oltre 1300 organizzazioni provenienti da 27 Stati membri e da 25 Paesi terzi.


Questa piattaforma scommette sulla sostenibilità e sul futuro ma è ben lontana dal colmare i grandi tagli agli investimenti per Erasmus+, Europa Creativa e al Corpo Europeo di Solidarietà, realtà alle quali attualmente sono circa 165.000 i giovani impegnati soprattutto nei programmi Erasmus+ e 5.000 quelli coinvolti in progetti di volontariato (fonte: Erasmus Student Network). Di questi il 25% degli scambi di studio è stato cancellato a causa dell


a pandemia Covid-19 e ben il 37,5% degli studenti ha affrontato almeno una difficoltà grave legata allo scambio come l’impossibilità di ritornare a casa o problemi di sistemazione. I circa 7 miliardi di tagli approvati dalla Commissione Europea ai settori cultura e giovani non potranno che aggravare nei prossimi anni il già pesante bilancio causato dalla crisi sanitaria, riduzioni di budget che vedranno negare l’accesso ai progetti di esperienza transnazionali dell’Erasmus+, Europa Creativa e al Corpo Europeo di Solidarietà a migliaia di giovani europei.


L'unica speranza è che l'accordo trovato nel Consiglio d'Europa sul Recovery Fund promuova piani nazionali di rilancio del comparto culturale ed educativo in grado di fronteggiare le perdite e i tagli che la stessa Commissione ha autorizzato sulla cultura. Vedremo con l’autunno se e cosa proporrà il Governo italiano per sostenere questi comparti fondamentali per l’educazione, il lavoro e il futuro di migliaia di giovani.

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