Da Bruxelles all’Italia. Informiamo e formiamo imprenditori ed amministratori su come accedere ai finanziamenti europei. Il nuovo servizio Europa a favore del territorio.
Molto spesso sentiamo parlare dei fondi europei come qualcosa di difficile comprensione e non sappiamo come spenderli. Non si conoscono canali dove reperire informazioni attendibili o in particolare per i piccoli Comuni non c'è personale a sufficienza per occuparsi della ricerca di nuove fonti di finanziamento. Queste sono solo alcune delle difficoltà che imprese e PA affrontano quotidianamente, per non parlare dei cittadini che nella maggior parte dei casi vedono l’Europa come un bancomat ma senza ottenere nulla di concreto. L’idea realizzata dall’Eurodeputato Alessandro Panza è stata quella di strutturare un servizio a favore del territorio che si occupi di trasmettere in modo chiaro ed efficace, le informazioni provenienti da Bruxelles come i bandi europei e tutte le attività utili a supporto delle imprese, della Pubblica Amministrazione e dei cittadini tutti. Chi fosse interessato a tali fonti di finanziamento può contattare lo staff dell’On. Panza alla seguente e-mail: progetti@alessandropanza.eu.
Poniamo l’attenzione sulle PMI Italiane e pensiamo solo ad alcuni dei problemi storici come:
tassazione elevata, tributi etc;
costo del lavoro;
accesso al credito;
competitività internazionale;
burocrazia e tempi burocratici;
lentezza della giustizia;
incertezza legislativa.
Secondo Confindustria (dati 2020 in calo), le PMI sono circa 148.531: di queste 123.495 sono piccole imprese e 25.036 sono medie aziende. Questa tipologia di aziende, spesso, non ha un tecnico al suo interno che si occupi di “finanza agevolata”, perché non se lo possono permettere e si affidano a professionisti esterni - molte volte con scarse referenze . Molte volte si ha l’idea che basti fare una semplice domanda perché l’Europea eroghi capitale a fondo perduto, in modalità bancomat. È vero che l’Italia è uno dei maggiori contributori a livello europeo, ma affinché possiamo usufruire di questi fondi, servono quantomeno progetti credibili.
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione ci sono vari problemi di cui tenere conto come:
il deficit di programmazione degli interventi: dalla definizione degli obiettivi alla loro realizzazione;
capacità tecnica. Per la scrittura di un progetto sono necessarie determinate competenze, non sempre presenti a livello regionale (pensiamo in particolar modo ai piccoli Comuni: 5.498 con una popolazione pari o inferiore a 5000 abitanti. (Dati Istat 2020). Teniamo conto che la maggior parte dei programmi operativi in Italia sono proprio regionali (Por);
ricambio frequente di assessori e dirigenti. La Spagna ha risolto questo problema coordinando i programmi regionali a livello nazionale, utilizzando dunque la capacità tecnica centrale per poi lasciare alle regioni il resto del lavoro. Metodo simile in Italia con i Pon (Programmi Operativi Nazionali), ovvero quei programmi di spesa gestiti da un’amministrazione centrale nazionale;
giustizia amministrativa. Molte gare d’appalto vengono bloccate dai ricorsi o, non essendo conforme la rendicontazione, i lavori sono bloccati dalla Regione.
Dopo aver analizzato i numeri e aver fotografato un quadro generale sulle PMI e sulla PA emerge come, in molti casi, si abbia una scarsa conoscenza delle fonti di finanziamento europee.
Tra gli errori più comuni troviamo:
i fondi europei finanziano sempre al 100% i progetti;
perché il mio vicino ha avuto i fondi dalla CE ed io no (prima di parlare bisogna leggere le carte;
non ho fatto la rendicontazione e non sto ricevendo i soldi;
una lettura del bando o dei formulari superficiale;
preparare un’idea di progetto per un bando;
scrivere progetti non sostenibili dopo la durata del progetto, non ambiziosi e senza una forte vocazione europea;
progetti fini a sé stessi e non replicabili;
partenariati deboli;
ritardi nella progettazione ecc.
Per spendere i fondi europei è necessario conoscerli e per questo facciamo una prima distinzione tra tali finanziamenti.
Fondi europei diretti, gestiti direttamente dalle Direzioni generali della Commissione Europea o dalle Agenzie Nazionali, erogati sotto forma di sovvenzioni (dette grants); nella maggior parte dei casi non finanziano opere infrastrutturali, necessitano di un partenariato transnazionale, devono possedere un forte valore europeo e le proposte devono essere innovative e dirompenti sul mercato.
Fondi europei indiretti, sono rappresentati dai c.d. fondi strutturali e di investimento anche detti fondi SIE. I Fondi europei indiretti sono finanziati dalla Commissione Europea ma sono gestiti dalle autorità locali nazionali, come i Ministeri (e si parlerà di PON) o regionali (e si parlerà di POR). Questi fondi hanno l’obiettivo di attuare la “politica regionale“ o “politica di coesione“ dell’Unione Europea riducendo le disparità economiche, sociali e territoriali tra le varie regioni europee.
Alcune indicazioni utili
Quali sono le prime cose da osservare in un bando? Scadenza - Finalità ed obiettivi – Beneficiari - Azioni e interventi ammissibili - Partenariato richiesto.
L’Europrogettazione: il “progetto” viene prima del bando. Sempre più spesso la progettazione diviene lo strumento indispensabile per reperire risorse indispensabili alla realizzazione di un’iniziativa. Il percorso corretto è «studio» (della politica, del programma, dei bandi precedenti), quindi «idea», quindi «progetto», quindi formulario.
Quali caratteristiche dovrebbe avere il progetto per essere vincente? Gli elementi sono molteplici e sono espressi negli allegati del bando sotto forma di punteggi. Qui elenchiamo alcune principali caratteristiche come il carattere innovativo del progetto, il suo valore aggiunto quindi la trasferibilità, la sostenibilità, l’impatto e le sue prospettive. Aggiungiamo un forte partenariato, una redazione del progetto che sia di qualità etc etc…
Posso integrare altre forme di finanziamento/ sovvenzioni? Tendenzialmente SÌ ma è necessario sempre controllare la loro ammissibilità.
Per quanto espresso finora, emergono molteplici difficoltà sia a livello privato sia a livello di Pubblica Amministrazione nel reperimento di fonti di finanziamento europee e nella loro gestione. Se facciamo inoltre riferimento a fonti di finanziamento dirette si riduce in modo esponenziale la capacità di partecipazione da parte dei vari soggetti giuridici che, sia per capacità diretta che per eleggibilità, non possiedono infatti le caratteristiche richieste per presentare le proposte di progetto. Teniamo presente che stiamo parlando di una competizione europea dove per il buon esito delle proposte è richiesta “l’eccellenza”.
Per tali motivi, riteniamo come il servizio Europa offerto dall’Eurodeputato Alessandro Panza possa essere un’occasione utile per tutto il Territorio, al fine di avere un rapporto diretto con le Istituzioni europee che rispondano in modo chiaro ed efficace alle esigenze dei cittadini, delle imprese e degli amministratori pubblici.
È importante però ricordare che per questioni di etica, tempo e disposizioni da parte del Parlamento Europeo non è in alcun modo possibile partecipare o scrivere progetti su committenza.
Per qualsiasi informazione e/o approfondimento è possibile scrivere a: progetti@alessandropanza.eu
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