Le politiche europee per l'efficientamento energetico degli edifici, che vorrebbero l'obbligo di raggiungere determinate classi energetiche per gli edifici residenziali e pubblici entro specifiche date (classe E entro il 2030 e classe D entro il 2033), rappresentano un ulteriore svantaggio per l'Italia, come già accaduto in altri ambiti, vedi per la produzione alimentare con il Nutriscore o quella automobilistica con l’auto elettrica.
Questa normativa è stata elaborata senza considerare gli impatti sull'industria edilizia italiana e sui proprietari di immobili e le tempistiche previste sono troppo ravvicinate, inoltre la proposta non tiene conto delle particolarità del patrimonio immobiliare italiano e delle conseguenze negative per quel mercato e per i proprietari, o che in Italia la casa venga considerata un bene rifugio.
Ci opporremo in tutti i modi possibili e chiederemo di procrastinare la votazione affinché venga svolta una più profonda analisi della proposta che è troppo complessa e delicata per essere fatta senza tutte le doverose valutazioni. Non è stata è stato fatto un esame sul versante produttivo e industriale, non c'è stata audizione di nessun soggetto del comparto edilizio e la direttiva è stata costruita senza sentire il mondo delle costruzioni e dei proprietari immobiliari.
Tutto questo è inaccettabile, ci auguriamo che tutti i partiti trasversalmente si oppongano e partecipino alla nostra battaglia contro l’ennesima eurofollia!
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