Martedì 15 sono intervenuto in Plenaria a Bruxelles sul React-Eu https://fb.watch/2sQafeoI1L/ per ricordare come questa Europa deve abbandonare la politica dei vincoli e dell’eccessiva burocrazia per adottare regeole semplici ma efficaci specialmente sui prossimi aiuti agli Stati legati al Recovery Plan. Sostegno che deve essere la base per un facile accesso soprattutto per le aree montane, definizione ancora assente in Europa bechè questi territori sono abitati da oltre 94 milioni di cittadini (quasi il 20% della popolazione europea) e ricoprono circa il 40% del territorio complesivo.
In questo mese di dicembre la Commissione REGI ha concluso tutti i negoziati interistituzionali sui dossier legislativi della nuova programmazione 2021-2027 di cui è responsabile: REACT-UE (Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa), il regolamento quadro per le disposizioni comuni (meglio conosciuto come CPR), il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), INTERREG e il Fondo per la transizione equa JTF.
Di seguito delle brevi note su questi importanti programmi propri della politica di coesione della Commissione REGI.
REACT-EU (Assistenza alla ripresa per la coesione ei territori d’Europa)
Questa settimana in Plenaria si è votato per il primo regolamento della politica di coesione nell’ambito della nuova programmazione 2021-2027. Si tratta di un testo sostenuto da tutti i gruppi politici e che lo scorso 3 dicembre è stato votato all’unanimità in Commissione REGI.
Con una dotazione finanziaria di 47,5 miliardi di € REACT-EU proseguirà e amplierà le misure di risposta alla crisi pandemica, che sono state attuate mediante le due iniziative di investimento in risposta al coronavirus approvate con procedura d’urgenza nei mesi di marzo ed aprile.
Lo strumento è volto a sostenere l’occupazione, rafforzare i sistemi sanitari e aiutare le imprese e il sostegno sarà fornito ai diversi settori economici, compresi turismo e cultura. Particolarmente interessante anche il fatto che REACT-EU possa intervenire per il supporto a prodotti e servizi per la salute, per il mantenimento dell’occupazione anche per i liberi professionisti, gli imprenditori, i freelance o i lavoratori del comparto creativo.
All’Italia, sono destinati 10,6 miliardi di euro nel 2021, quasi il 30% del totale delle risorse, ed è il primo beneficiario seguito da Spagna (con 10,2 miliardi), Francia (2,9 miliardi) e Germania (1,7 miliardi). I principali elementi dell’accordo raggiunto hanno la finalità di rendere React-EU uno strumento snello e flessibile, che vuole essere “un ponte” fra i provvedimenti di emergenza per la politica di coesione ordinaria.
FESR
Si tratta dell’accordo tra le istituzioni UE sui 234 miliardi di euro dei fondi regionali europei 2021-27. Dopo un anno di negoziati tra Europarlamento, Consiglio e Commissione si è raggiunto un compromesso su alcune delle chiavi di ripartizione del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di Coesione (FC). Almeno il 30% del FESR sarà destinato a investimenti 'verdi' e almeno il 25% (che aumenta a 40% per le regioni in transizione) alla digitalizzazione. Regioni e Stati potranno scegliere di conformarsi a questi requisiti a livello nazionale o regionale con flessibilità per le regioni meno sviluppate. I fondi sosterranno in particolare gli investimenti in settori quali l'innovazione e l'imprenditorialità, le transizioni digitale e verde e le reti di trasporto.
La dotazione combinata del FESR e della cooperazione territoriale (INTERREG) per l'Italia nel prossimo settennato ammonta a quasi 24,5 miliardi.
INTERREG
Sono le risorse destinate alla cooperazione territoriale europea e ammontano 8.5 miliardi di euro, con particolare attenzione al clima, alle questioni sociali e ai piccoli progetti.
È il risultato del nuovo accordo tra le istituzioni UE sul fondo Interreg, che sostiene la cooperazione transfrontaliera tra regioni adiacenti, territori transnazionali e regioni ultraperiferiche.
Nonostante il Consiglio ha imposto un taglio di 2 miliardi di euro rispetto all'attuale programmazione, nonostante il Parlamento europeo abbia lavorato strenuamente per scongiurare questo scenario, la buona notizia è che il nuovo programma Interreg prevede una quota obbligatoria di investimenti legati alla collaborazione sanitaria a livello transfrontaliero. Nella ripartizione della dotazione finanziaria vi è un incremento significativo per la cooperazione transfrontaliera che potrà avvalersi di un budget di 5.8 miliardi.
Il regolamento recante disposizioni comuni individua cinque obiettivi strategici:
1. Europa più competitiva
2. Europa più verde e a basse emissioni di carbonio verso un'economia a zero emissioni nette di carbonio
3. Europa più connessa
4. Europa più sociale e inclusiva
5. Europa più vicina ai suoi cittadini
I principali elementi dell’accordo raggiunto comprendono nelle dotazioni per ciascuna sezione specifica:
5,8 mln. di € per la cooperazione transfrontaliera, 1.467 mln. di € per la cooperazione transnazionale, 490 mln. di € per la cooperazione interregionale, 2,8 mln. di € per le regioni ultraperiferiche.
JUST TRANSITION FUND
Consiglio, Parlamento e Commissione UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sui 17,5 miliardi di euro del Fondo per una transizione equa (JTF) destinato a mitigare l'impatto della transizione all'economia 'verde' nelle regioni meno sviluppate.
I fondi che saranno messi a disposizione delle regioni italiane ammontano a 937 milioni di euro, il 5,4% del totale, e potranno essere destinati anche alla riconversione di alcuni impianti industriali.
L'intesa, che ora dovrà essere approvata in via definitiva dalle singole istituzioni (Consiglio e Parlamento) e non prevede finanziamenti legati a produzione, lavorazione, trasporto, distribuzione, stoccaggio o uso di combustibili fossili.
Ci sarà invece un'attenzione particolare a microimprese, università e istituti di ricerca pubblici, innovazione digitale, attività nei settori dell'istruzione e dell'inclusione sociale, fonti rinnovabili, efficientamento energetico e mobilità sostenibile. La proporzione dei cofinanziamenti è fissata a un massimo dell'85% per le regioni meno sviluppate, 70% per le regioni in transizione e 50% per le regioni più sviluppate. Inoltre, se le risorse del fondo verranno aumentate, dopi il 31 dicembre 2024 sarà introdotto un "Green Rewarding mechanism" distribuito tra gli Stati Membri più virtuosi.
Il Fondo per una transizione giusta proposto dalla Commissione il 14 gennaio 2020 è uno dei tre pilastri del meccanismo per una transizione giusta, che fa parte del Green Deal europeo il cui obiettivo è creare un'economia climaticamente neutra in Europa entro il 2050.
Gli altri due pilastri del meccanismo per una transizione giusta sono un regime specifico per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU e uno strumento di prestito per il settore pubblico, che associa sovvenzioni dell'UE e prestiti della Banca europea per gli investimenti.
Ogni Stato membro dovrà quindi elaborere i progetti insieme ai partner interni interessati, di concerto con la Commissione, e si adopererà affinché siano coerenti con le strategie di specializzazione intelligente e con i piani nazionali per l'energia e il clima. È uno strumento prioritario per le nostre Regioni poiché servirà a far fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale ancora in corso, in attesa che parta la politica di coesione ordinaria per il periodo 2021-2027.
Come sempre ci sarà da parte mia, in qualità di respondabile del Dipartimento per le aree montane della Lega, una particolare attenzione all’utilizzo delle risorse a sostegno delle regioni montuose unito a un costante lavoro affinchè la montagna venga ufficialmente riconosciuta quale area geografica specifica.
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