Sulla questione dei frontalieri Italia-Svizzera durante l'emergenza Coronavirus, sotto mia richiesta è stata avviata una interlocuzione con il Governo svizzero, e personalmente mi sono interfacciato con l’ambasciatrice Urs Bucher per alcune situazioni di evidenti criticità.
Infatti mentre il Canton Ticino aveva adottato limitazioni simili a quelle del nostro Paese, nel Canton Vallese e nel Canton Grigioni risultavano essere aperte attività non indispensabili, quali per esempio i cantieri edili ed erano numerose le segnalazioni di operai che lavoravano senza il rispetto degli standard di sicurezza. Una situazione critica per 6500 lavoratori frontalieri del Verbano Cusio Ossola, che non poteva e non doveva lasciarci indifferenti: bisognava intervenire subito. Era inoltre prioritario scongiurare il rischio del ‘contagio di ritorno’ di lavoratori frontalieri che di ritorno dal lavoro in Svizzera potevano portare a casa il virus.
La tutela dei lavoratori italiani deve essere sempre la priorità e da parte nostra abbiamo sempre espresso e continuiamo ad esprimere la massima disponibilità a collaborare: abbiamo chiesto che il Governo italiano non li abbandonasse e si prendesse carico anche dei tanti che, a causa dell’emergenza, stavano perdendo o hanno perso il lavoro. Grazie al lavoro di squadra con i nostri deputati e senatori, sotto mio suggerimento è stato presentato un emendamento al decreto Cura Italia, al fine di estendere anche ai lavoratori frontalieri tutele sociali e introdurre una misura analoga alla cassa integrazione italiana anche per loro.
In ultimo era importante poter coordinare con le autorità svizzere la riapertura dei valichi minori come quello di Camedo/Ponte Ribellasca e di tutti gli altri. Quantomeno per chi era costretto ad andare a lavorare, soprattutto per gli operatori sanitari, che pur svolgendo un lavoro essenziale per la comunità Svizzera erano costretti ad un allungamento dei tempi di percorrenza casa-lavoro-casa insostenibile. Per questo nei mesi dell'emergenza ho lavorato con il governo svizzero per condividere con le loro autorità la necessita di riaprire i valichi nonostante la pachidermica lentezza del ministro Di Maio. scarica gli allegati
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