Venerdì ho avuto il piacere di essere ospite presso l’Azienda Agricola Edoardo Patrone (prima di una serie di visite) condotta da Edoardo assieme ad altri giovani volenterosi che condividono la passione per il vino e la natura con vigneti da loro coltivati sulle pendici delle montagne ossolane attorno al fiume Toce, nei comuni di Domodossola, Montecrestese e Trontano. Edoardo è stato anche premiato nel 2018 alla finale della manifestazione “Oscar Green”, premio promosso da Coldiretti Giovani che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura.
L'azienda agricola vitivinicola di Patrone è tra le prime nel VCO ad aver prodotto le bottiglie di vino “eroico”, così definito dal Cervim (il centro di ricerche, studi e valorizzazione per la viticoltura montana). Perchè acquisti il titolo di “eroico” la vigna deve rispettare tre requisiti ben precisi: (a) una pendenza del terreno superiore a 30%, (b) un’altitudine superiore ai 500 metri e (c) i sistemi viticoli si devono sviluppare su terrazzamenti. Qui la caratteristica coltivazione a pergola, localmente chiamata Topia, sorge su grandi monoliti di sasso ricavati dalle cave locali, su questi terrazzamenti si ha così il modo di ottenere grandi risultati sia di produzione che di resistenza. Condizioni particolari e spesso uniche che unite al duro lavoro agricolo giustamente definito eroico offorno un paesaggio individiabile che caratterizza parte della nostra provincia e di molti altri territori montani.
Questa azienda, che si sviluppa su un’area di circa nove ettari, produce sei vini di cui un rosato e uno spumante: il Valli Ossolane Rosso Vigna Vagna, un blend tra Nebbiolo e Merlot; il Testa Rüsa, vino rosato; il Lepontinum, ottenuto da 100% uva Merlot; il Valli Ossolane Nebbiolo col 100% di uve Nebbiolo; il Rosso PsB ed il Basin, spumante rosè extra dry. Il Valli Ossolane Vigna Vagna è la prima menzione ossolana, cioè il primo vino ossolano Doc con un’indicazione geografica specifica e riconsciuta per la sua unicità e qualità.
Non solo vite, parte della superficie agricola è utilizzata anche per la coltivazione di piante da frutto come viti, pere, mele e mirtilli. Tutte le produzioni vengono seguite con metodo integrato cercando di proiettarsi verso una coltivazione biologica ma sopratutto naturale e salubre. L’obiettivo per il futuro con oltre la metá di terreni ancora da riqualificare è quello, come affermano i proprietari, di mantenere e ripristinare il patrimonio perduto in queste valli in modo eco sostenibile.
Una realtà storica che si tramanda da secoli, una tradizione che non è andata persa ma resiste grazie al particolare clima della Val d’Ossola e ai tanti giovani volenterosi. Aziende come questa mantengono vivo un territorio montano troppo spesso visto solo come meta turistica; il mio impegno come responsabile del Dipartimento delle politiche per la aree montane sarà soprattutto quello di sostenere e tutelare nelle istituzioni locali ed europee gli interessi di chi vive e lavora in Montagna e si batte ‘eroicamente’ per tenere in vita l’economia montana.
https://www.edoardopatrone.com/
Comments